355 500 произведений, 25 200 авторов.

Электронная библиотека книг » Алигьери Данте » Божественная комедия / Divina commedia » Текст книги (страница 2)
Божественная комедия / Divina commedia
  • Текст добавлен: 30 апреля 2017, 13:03

Текст книги "Божественная комедия / Divina commedia"


Автор книги: Алигьери Данте



сообщить о нарушении

Текущая страница: 2 (всего у книги 2 страниц)

Canto V

Così discesi del cerchio primaio[80]80
  primaio = primo


[Закрыть]

giù nel secondo, che men loco cinghia

e tanto più dolor, che punge a guaio.

Stavvi Minòs[81]81
  Minòs – leggendario re di Creta, famoso per il suo senso della giustizia.


[Закрыть]
orribilmente, e ringhia:

essamina le colpe ne l’intrata;

giudica e manda secondo ch’avvinghia.

Dico che quando l’anima mal nata

li vien dinanzi, tutta si confessa;

e quel conoscitor de le peccata

vede qual loco d’inferno è da essa;

cignesi con la coda tante volte

quantunque gradi vuol che giù sia messa.

Sempre dinanzi a lui ne stanno molte:

vanno a vicenda ciascuna al giudizio,

dicono e odono e poi son giù volte.

“O tu che vieni al doloroso ospizio[82]82
  doloroso ospizio – albergo del dolore, cioè l’inferno


[Закрыть]
”,

disse Minòs a me quando mi vide,

lasciando l’atto di cotanto offizio[83]83
  di cotanto offizio – del giudicare le anime


[Закрыть]
,

“guarda com’ entri e di cui tu ti fide;

non t’inganni l’ampiezza de l’intrare!”.

E ‘l duca mio a lui: “Perché pur gride?

Non impedir lo suo fatale andare:

vuolsi così colà dove si puote

ciò che si vuole, e più non dimandare”.

Or incomincian le dolenti note[84]84
  le dolenti note – i dolorosi lamenti


[Закрыть]

a farmisi sentire; or son venuto

là dove molto pianto mi percuote.

Io venni in loco d’ogne luce muto,

che mugghia come fa mar per tempesta,

se da contrari venti è combattuto.

La bufera infernal, che mai non resta[85]85
  mai non resta – che non avrà mai fine e trascina con il suo impeto rapace


[Закрыть]
,

mena li spirti con la sua rapina;

voltando e percotendo li molesta.

Quando giungon davanti a la ruina,

quivi le strida, il compianto, il lamento;

bestemmian quivi la virtù divina.

Intesi ch’a così fatto tormento

enno dannati i peccator carnali,

che la ragion sommettono[86]86
  sommettere = sottomettere


[Закрыть]
al talento.

E come li stornei ne portan l’ali

nel freddo tempo, a schiera larga e piena,

così quel fiato li spiriti mali

di qua, di là, di giù, di sù li mena;

nulla speranza li conforta mai,

non che di posa, ma di minor pena.

E come i gru van cantando lor lai[87]87
  lai – cantilena lamentosa


[Закрыть]
,

faccendo in aere di sé lunga riga,

così vid’ io venir, traendo guai,

ombre portate da la detta briga[88]88
  briga = tempesta


[Закрыть]
;

per ch’i’ dissi: “Maestro, chi son quelle

genti che l’aura nera sì gastiga[89]89
  gastigare = castigare


[Закрыть]
?”.

“La prima di color di cui novelle

tu vuo’ saper”, mi disse quelli allotta[90]90
  allotta = allora


[Закрыть]
,

“fu imperadrice[91]91
  imperatrice


[Закрыть]
di molte favelle.

A vizio di lussuria fu sì rotta,

che libito fé licito in sua legge,

per tòrre[92]92
  togliere


[Закрыть]
il biasmo[93]93
  biasmo = biasimo


[Закрыть]
in che era condotta.

Ell’ è Semiramìs, di cui si legge

che succedette a Nino e fu sua sposa:

tenne la terra che ‘l Soldan corregge[94]94
  che ‘l Soldan corregge – che il Sultano d’Egitto governa


[Закрыть]
.

L’altra è colei che s’ancise[95]95
  ancidere = uccidere


[Закрыть]
amorosa,

e ruppe fede al cener di Sicheo;

poi è Cleopatràs lussurïosa.

Elena vedi, per cui tanto reo

tempo si volse, e vedi ‘l grande Achille,

che con amore al fine combatteo.

Vedi Parìs, Tristano”; e più di mille

ombre mostrommi e nominommi a dito,

ch’amor di nostra vita dipartille.

Poscia ch’io ebbi ‘l mio dottore udito

nomar[96]96
  nominare


[Закрыть]
le donne antiche e ‘ cavalieri,

pietà mi giunse, e fui quasi smarrito.

I’ cominciai: “Poeta, volontieri

parlerei a quei due che ‘nsieme vanno,

e paion sì al vento esser leggieri”.

Ed elli a me: “Vedrai quando saranno

più presso a noi; e tu allor li priega

per quello amor che i mena, ed ei verranno”.

Sì tosto come il vento a noi li piega,

mossi la voce: “O anime affannate,

venite a noi parlar, s’altri nol niega[97]97
  s’altri nol niega – se l’imperscrutabile potenza divina non lo vieta


[Закрыть]
!”.

Quali colombe dal disio chiamate

con l’ali alzate e ferme al dolce nido

vegnon per l’aere, dal voler portate;

cotali uscir de la schiera ov’ è Dido,

a noi venendo per l’aere maligno,

sì forte fu l’affettüoso grido.

“O animal grazïoso e benigno

che visitando vai per l’aere perso

noi che tignemmo[98]98
  tingere


[Закрыть]
il mondo di sanguigno,

se fosse amico il re de l’universo,

noi pregheremmo lui de la tua pace,

poi c’hai pietà del nostro mal perverso.

Di quel che udire e che parlar vi piace,

noi udiremo e parleremo a voi,

mentre che ‘l vento, come fa, ci tace.

Siede la terra dove nata fui

su la marina dove ‘l Po discende

per aver pace co’ seguaci sui.

Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,

prese costui de la bella persona

che mi fu tolta; e ‘l modo[99]99
  e ‘l modo – la morte violenta che non le permise di pentirsi


[Закрыть]
ancor m’offende.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer[100]100
  del costui piacer – della bellezza di questi


[Закрыть]
sì forte,

che, come vedi, ancor non m’abbandona.

Amor condusse noi ad una morte[101]101
  ad una morte – a morire insieme


[Закрыть]
.

Caina[102]102
  Caina – è la parte del nono cerchio dell’Inferno dove sono dannati i traditori dei parenti


[Закрыть]
attende chi a vita ci spense”.

Queste parole da lor ci fuor porte.

Quand’ io intesi quell’ anime offense,

china’ il viso, e tanto il tenni basso,

fin che ‘l poeta mi disse: “Che pense?”.

Quando rispuosi, cominciai: “Oh lasso[103]103
  oh lasso – espressione di doloroso rammarico: ohimé!


[Закрыть]
,

quanti dolci pensier, quanto disio[104]104
  quanto disio – quanto desiderio condusse costoro al tragico passaggio dalla vita alla morte eterna


[Закрыть]

menò costoro al doloroso passo!”.

Poi mi rivolsi a loro e parla’ io,

e cominciai: “Francesca, i tuoi martìri

a lagrimar mi fanno tristo e pio.

Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri,

a che e come concedette amore

che conosceste i dubbiosi disiri[105]105
  dubbiosi disiri – l’amore, che ancor non si era rivelato


[Закрыть]
?”.

E quella a me: “Nessun maggior dolore

che ricordarsi del tempo felice

ne la miseria; e ciò sa ‘l tuo dottore.

Ma s’a conoscer la prima radice

del nostro amor tu hai cotanto affetto,

dirò come colui che piange e dice.

Noi leggiavamo un giorno per diletto

di Lancialotto come amor lo strinse;

soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fïate li occhi ci sospinse

quella lettura, e scolorocci il viso;

ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disïato riso

esser basciato[106]106
  basciare = baciare


[Закрыть]
da cotanto amante,

questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.

Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:

quel giorno più non vi leggemmo avante”.

Mentre che l’uno spirto questo disse,

l’altro piangëa; sì che di pietade

io venni men così com’ io morisse.

E caddi come corpo morto cade.

Словарь

aerem, f – воздух; внешность, характер

affetto– чувство, любовь

amorosa– невеста, возлюбленная

apprendersi – разгораться, вспыхивать

avvinghiare – туго обвязывать, обхватывать

benigno – благодушный, добросердечный

briga– забота, беспокойство

bufera– буря, вьюга

carnale – плотский, чувственный, телесный

chinare – опускать, наклонять

cinghiare – стягивать ремнем, опоясывать, окружать

colei – она, та

colombaf — голубка

colpa– вина, грех

combattuto – трудный, тяжелый, терзаемый

compiantom — плач

confessarsi – исповедоваться

conoscitorem — знаток

costoro – они, эти, те

dannare – проклинать, осуждать

diletto – милый, дорогой

dubbioso – сомнительный, опасный

grado– ступень, воля, желание

lai– стенания, причитания

leggieri – легко

libito– прихоть, желание

licere – приличествовать

lussuriaf — похоть

marina– прибрежное море, морской берег

martiriom — мученичество

mena– интрига, происки, козни

molestare – докучать, надоедать

mugghiare – реветь, рычать

nidom — гнездо

novella– новость

parere – казаться, иметь вид

passo– шаг, увядший, поблеклый

percuotere – бить, ударять

perso – темно-красный

perverso – злой, злобный

pio – благочестивый, набожный

pungere – колоть, протыкать

quantunque – хотя, несмотря на то, что

radicef — корень

rapinaf — грабеж

reo – преступный, виновный

ringhiare – рычать

sanguigno – кровяной, ярко-красный цвет

scolorare – обесцвечивать, тускнеть, бледнеть

seguacem, f – последователь, сторонник

stridere – скрипеть, трещать, кричать, завывать

succedere – следовать, случаться, происходить

tosto – скоро, быстро

Canto VIII

Io dico, seguitando, ch’assai prima

che noi fossimo al piè de l’alta torre,

li occhi nostri n’andar suso a la cima[107]107
  suso a la cima – su fino alla sommità


[Закрыть]

per due fiammette[108]108
  fiammata


[Закрыть]
che i[109]109
  che i = che ivi


[Закрыть]
vedemmo porre,

e un’altra da lungi render cenno,

tanto ch’a pena il potea l’occhio tòrre.

E io mi volsi al mar di tutto ‘l senno;

dissi: “Questo che dice? e che risponde

quell’ altro foco[110]110
  foco = fuoco


[Закрыть]
?

e chi son quei che ‘l fenno[111]111
  che ‘l fenno = che lo fecero


[Закрыть]
?”.

Ed elli a me: “Su per le sucide[112]112
  sucido = sudicio


[Закрыть]
onde

già scorgere puoi quello che s’aspetta,

se ‘l fummo del pantan nol ti nasconde”.

Corda non pinse[113]113
  spinse


[Закрыть]
mai da sé saetta

che sì corresse via per l’aere snella,

com’ io vidi una nave piccioletta[114]114
  piccioletto = picciolo


[Закрыть]

venir per l’acqua verso noi in quella[115]115
  in quella = in quel momento


[Закрыть]
,

sotto ‘l governo d’un sol galeoto[116]116
  galeoto = pilota


[Закрыть]
,

che gridava: “Or se’ giunta, anima fella!”.

“Flegïàs, Flegïàs, tu gridi a vòto”,

disse lo mio segnore, “a questa volta:

più non ci avrai che sol passando il loto”.

Qual è colui che grande inganno ascolta

che li sia fatto, e poi se ne rammarca[117]117
  rammarcare = rammaricare


[Закрыть]
,

fecesi Flegïàs ne l’ira accolta[118]118
  accolta – repressa interamente


[Закрыть]
.

Lo duca mio discese ne la barca,

e poi mi fece intrare appresso lui;

e sol quand’ io fui dentro parve carca[119]119
  parve carca – apparve carica; infatti Dante è un corpo e non uno spirito


[Закрыть]
.

Tosto che ‘l duca e io nel legno fui,

segando se ne va l’antica prora

de l’acqua più che non suol con altrui.

Mentre noi corravam la morta gora[120]120
  la morta gora – la palude stigia, le cui acque stagnanti sono come morte


[Закрыть]
,

dinanzi mi si fece un pien di fango,

e disse: “Chi se’ tu che vieni anzi ora[121]121
  anzi ora – prima del tempo, cioè ancor vivo


[Закрыть]
?”.

E io a lui: “S’i’ vegno[122]122
  venire


[Закрыть]
, non rimango;

ma tu chi se’, che sì se’ fatto brutto?”.

Rispuose: “Vedi che son un che piango”.

E io a lui: “Con piangere e con lutto,

spirito maladetto[123]123
  maladetto = maledetto


[Закрыть]
, ti rimani;

ch’i’ ti conosco, ancor sie[124]124
  sie = sì


[Закрыть]
lordo tutto”.

Allor distese al legno ambo le mani;

per che[125]125
  per che = per cui


[Закрыть]
‘l maestro accorto lo sospinse,

dicendo: “Via costà con li altri cani!”.

Lo collo poi con le braccia mi cinse;

basciommi ‘l volto e disse: “Alma sdegnosa,

benedetta colei che ‘n te s’incinse!

Quei fu al mondo persona orgogliosa;

bontà non è che sua memoria fregi:

così s’è l’ombra sua qui furïosa.

Quanti si tegnon or là sù gran regi

che qui staranno come porci in brago,

di sé lasciando orribili dispregi!”.

E io: “Maestro, molto sarei vago[126]126
  vago – desideroso


[Закрыть]

di vederlo attuffare[127]127
  attuffare = tuffare


[Закрыть]
in questa broda[128]128
  broda – parola con la quale, beffardamente, Dante definisce la palude


[Закрыть]

prima che noi uscissimo del lago”.

Ed elli a me: “Avante che la proda

ti si lasci veder, tu sarai sazio:

di tal disïo convien che tu goda”.

Dopo ciò poco vid’ io quello strazio[129]129
  strazio = scempio


[Закрыть]

far di costui a le fangose genti,

che Dio ancor ne lodo e ne ringrazio.

Tutti gridavano: “A Filippo Argenti!”;

e ‘l fiorentino spirito bizzarro

in sé medesmo si volvea co’ denti.

Quivi il lasciammo, che più non ne narro;

ma ne l’orecchie mi percosse un duolo,

per ch’io avante l’occhio intento sbarro.

Lo buon maestro disse: “Omai, figliuolo,

s’appressa la città c’ha nome Dite[130]130
  Dite – la città di Lucifero, posta nella parte inferiore dell’Inferno


[Закрыть]
,

coi gravi cittadin, col grande stuolo”.

E io: “Maestro, già le sue meschite[131]131
  meschita = moschea


[Закрыть]

là entro certe ne la valle cerno[132]132
  cerno – distinguo chiaramente


[Закрыть]
,

vermiglie come se di foco uscite

Fossero”. Ed ei mi disse: “Il foco etterno

ch’entro l’affoca le dimostra rosse,

come tu vedi in questo basso inferno”.

Noi pur[133]133
  pur – finalmente


[Закрыть]
giugnemmo dentro a l’alte fosse

che vallan quella terra sconsolata:

le mura mi parean che ferro fosse.

Non sanza prima far grande aggirata,

venimmo in parte dove il nocchier forte

“Usciteci[134]134
  usciteci – uscite di qui


[Закрыть]
”, gridò: “qui è l’intrata[135]135
  intrata = entrata


[Закрыть]
”.

Io vidi più di mille[136]136
  più di mille – sono diavoli


[Закрыть]
in su le porte

da ciel piovuti, che stizzosamente

dicean: “Chi è costui che sanza morte

va per lo regno de la morta gente?”.

E ‘l savio mio maestro fece segno

di voler lor parlar segretamente.

Allor chiusero un poco il gran disdegno

e disser: “Vien tu solo, e quei sen vada

che sì ardito intrò per questo regno.

Sol si ritorni per la folle strada:

pruovi, se sa; ché tu qui rimarrai,

che li ha’ iscorta[137]137
  iscortare = scortare


[Закрыть]
sì buia contrada”.

Pensa, lettor, se io mi sconfortai

nel suon de le parole maladette,

ché non credetti ritornarci[138]138
  ritornarci – ritornare qui


[Закрыть]
mai.

“O caro duca mio, che più di sette

volte m’hai sicurtà[139]139
  sicurtà = sicurezza


[Закрыть]
renduta e tratto

d’alto periglio[140]140
  periglio = pericolo


[Закрыть]
che ‘ncontra mi stette,

non mi lasciar”, diss’ io, “così disfatto;

e se ‘l passar più oltre ci è negato,

ritroviam l’orm nostre insieme ratto”.

E quel segnor che lì m’avea menato,

mi disse: “Non temer; ché ‘l nostro passo[141]141
  passo – passaggio


[Закрыть]

non ci può tòrre[142]142
  togliere


[Закрыть]
alcun: da tal n’è dato.

Ma qui m’attendi, e lo spirito lasso

conforta e ciba di speranza buona,

ch’i’ non ti lascerò nel mondo basso”.

Così sen va, e quivi m’abbandona

lo dolce padre, e io rimagno[143]143
  rimanere


[Закрыть]
in forse,

che sì e no nel capo mi tenciona[144]144
  tenzonare


[Закрыть]
.

Udir non potti quello ch’a lor porse;

ma ei non stette là con essi guari[145]145
  guari – molto tempo, a lungo


[Закрыть]
,

che ciascun dentro a pruova[146]146
  pruova = prova


[Закрыть]
si ricorse.

Chiuser le porte que’ nostri avversari

nel petto[147]147
  nel petto – in faccia


[Закрыть]
al mio segnor, che fuor rimase

e rivolsesi a me con passi rari.

Li occhi a la terra e le ciglia avea rase

d’ogne baldanza, e dicea ne’[148]148
  ne’ – tra i


[Закрыть]
sospiri:

“Chi m’ha negate le dolenti case!”.

E a me disse: “Tu, perch’ io[149]149
  perch’io – sebbene io


[Закрыть]
m’adiri,

non sbigottir, ch’io vincerò la prova,

qual ch’a la difension[150]150
  difendere


[Закрыть]
dentro s’aggiri.

Questa lor tracotanza non è nova;

ché già l’usaro a men segreta porta[151]151
  segreta porta – la porta dell’Inferno, abbattuta da Cristo durante la discesa al Limbo, e da allora rimasta spalancata


[Закрыть]
,

la qual sanza serrame[152]152
  serrame = serramento


[Закрыть]
ancor si trova.

Sovr’ essa vedestù[153]153
  vedestù = vedere tu


[Закрыть]
la scritta morta:

e già di qua da lei discende l’erta,

passando per li cerchi sanza scorta,

tal che per lui ne fia la terra aperta”.

Словарь

accogliere – принимать, встречать

accorto – проницательный, прозорливый

adirare – сердить, гневить

affocare – зажигать, поджигать

alma– душа

ambo – оба, обе

anzi – напротив, наоборот, раньше

appressare – приближать

ardito – смелый, отважный

assai – достаточно, многие

avversario – враждебный, противник

baldanza– смелость, отвага

barcaf — лодка

bizzarro – странный

bontàf — доброта

broda– жидкая грязь

brago– вязкая грязь

cernere – выбирать, отбирать

cibare – кормить

cigliom — ресница

cimaf — вершина

cingersi – обвязываться

contrada– местность, край

cordaf — веревка

costà – там, туда

dimostrare – показывать

dinanzi – впереди

disdegno– негодование, возмущение

dispregio – пренебрежение

ducere – вести

duolo– горе, скорбь

erta– крутой подъем

fangom — грязь

fello – злой, жестокий

ferro– железо, оружие

fregiare – украшать, награждать

furioso – гневный, яростный

godere – пользоваться, иметь, наслаждаться

gora– водоотвод, стоячее болото

governom – правительство, управление

grave – тяжелый, значительно

guari – очень, много

incingersi – забеременеть

inganno– обман, заблуждение

intento – внимательный

ira– гнев, злоба

lordo – грязный, неопрятный

lotom — грязь

luttom — горе

nascondere – прятать, скрывать

narrare – рассказывать

negare – отрицать, отвергать

negato – запрещенный

onda– волна, вода

orgoglioso – гордый, надменный

ormaf — след

pantanom — болото

piovere – лить (о дожде)

porcom – свинья, отвратительный

prora– носовая часть, форштевень

provaf — проверка, испытание

rasom — атлас

regio – королевский

rendere – отдавать, возвращать

ricorrere – снова бежать, прибегать

rimanere – оставаться

ringraziare – благодарить

rivolgersi – оборачиваться, обращаться

saettaf — молния

sazio – сытый

sbarrom — преграда

sbigottire – пугать, ошеломлять

sconfortare – огорчать

scorgere – различать, замечать

scorta– проводник, провожатый

sdegnoso – негодующий, гневный

segare – пилить, распиливать, резать, снимать

seguitare – следовать

snello – ловкий, проворный

stizzoso – раздражительный, вспыльчивый

strazio– мучение, страдание

stuolo– группа, отряд

suso – вверху, наверху

tracotanza– дерзость, наглость

uscire – выходить

vago– неясный, смутный, воздыхатель

vallef — долина

vermiglio – ярко-красный, алый

Canto XI

In su l’estremità d’un’alta ripa

che facevan gran pietre rotte in cerchio,

venimmo sopra più crudele stipa;

e quivi, per l’orribile soperchio[154]154
  soperchio = eccesso


[Закрыть]

del puzzo che ‘l profondo abisso gitta,

ci raccostammo[155]155
  raccostare = accostare


[Закрыть]
, in dietro, ad un coperchio

d’un grand’ avello, ov’ io vidi una scritta

che dicea: ‘Anastasio papa guardo,

lo qual trasse Fotin de la via dritta’.

“Lo nostro scender conviene esser tardo[156]156
  tardo – lento


[Закрыть]
,

sì che s’ausi[157]157
  ausarsi = avvezzarsi


[Закрыть]
un poco in prima il senso

al tristo fiato; e poi no i fia riguardo[158]158
  no i fia riguardo – non ci sarà bisogno di precauzione


[Закрыть]
”.

Così ‘l maestro; e io “Alcun compenso”,

dissi lui, “trova che ‘l tempo non passi

perduto”. Ed elli: “Vedi ch’a ciò penso”.

“Figliuol mio, dentro da cotesti[159]159
  cotesti = costui


[Закрыть]
sassi”,

Конец ознакомительного фрагмента.

Текст предоставлен ООО «ЛитРес».

Прочитайте эту книгу целиком, купив полную легальную версию на ЛитРес.

Безопасно оплатить книгу можно банковской картой Visa, MasterCard, Maestro, со счета мобильного телефона, с платежного терминала, в салоне МТС или Связной, через PayPal, WebMoney, Яндекс.Деньги, QIWI Кошелек, бонусными картами или другим удобным Вам способом.


    Ваша оценка произведения:

Популярные книги за неделю